Andare a dormire è una sconfitta, riconoscere che la giornata è finita e arrendersi, il sonno disperderà le illusioni che il risveglio non troverà più, i primi uccelli che cantano, la ventola del computer che fa discorsi insensati alle macchine parcheggiate di sotto, dobbiamo essere feroci se non vogliamo morire, ma ci sono ancora le veline che ballano con entusiasmo? Il sole appena alzato si è andato a mettere dietro le nuvole, quanto tempo ho per prepararmi a sparire, entrare nella moviola a occhi chiusi e guardarmi nascosto dietro un muro, perquisire quelle scene bagnate di pioggia violacea, scandagliare i paesaggi di un destino senza uscita, non posso rispondere di quello che faccio nei sogni degli altri. La mia sfortuna è che sono fortunato e continuo a leggere quel cartello, vietato sedersi sui gradini. Un’ora fa ad esempio sono stato a farmi un giro in montagna con renato rascel, non faceva nemmeno tanto freddo, guardavo il cielo, il cielo sa quanto pesano le stelle, e io devo fare la guardia al mondo, aspettare un fulmine che rischiari il paese per vedere che sta andando tutto bene, che è solo nostalgia del futuro quella che mi prende appena vedo un letto e una finestra rinfacciarsi l’aria fresca del mattino.