l’importante è che la vita ci trovi morti

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Sapevo che aveva un problema di salute e non mi ha sorpreso quando mi avevano detto che era morto, ma la vera sorpresa è stata al suo funerale quando tra le solite facce addolorate e gli abbracci e gli occhi lucidi mi si avvicina proprio lui, e dopo un breve capogiro mi riesce di dirgli solo ma allora non sei morto, e lui dice no perché? Niente avevo capito male, meglio così, e dopo un altro po’ di imbarazzo lo rassicuro sul fatto che questo equivoco almeno gli da la certezza che al suo funerale io ci andrò, ma lui dice sì certo a meno che muori prima tu, beh sì dico io, e ci resto un po’ male perché una cosa è quando muoiono gli altri un’altra è quando muori tu c’è una bella differenza. Comunque già che ero lì a quel punto ho approfittato per fare alcune riflessioni sulla morte e ho realizzato che in fondo la facciamo diventare noi così insopportabile, sono le modalità che la rendono indecente, la bara che già è tanto triste e stridente quando è vuota figurarsi quando è piena, e l’idea che ti mettono sopra tutta quella terra tutta quella solitudine, se l’organizzassimo meglio la morte sarebbe tutta un’altra cosa, ad esempio costruire delle ville in montagna e mettere lì i corpi lasciandoli liberi di andare da una stanza all’altra e di guardare dalle finestre, oppure se proprio se ne deve fare un problema di igiene allora li mandiamo nello spazio piuttosto, che non lo puoi sapere magari la natura aspetta solo questo sviluppo del big bang, quei nuovi corpi celesti fluttuanti nello spazio cosa diventerebbero in balia delle leggi dell’universo, stelle pianeti o altro che ancora non possiamo immaginare… ma il morto allora chi è chiedo al mio amico, ma non lo trovo, lo cerco intorno, sembra sparito, ecco piuttosto sparire, voglio essere cremato, e potendo scegliere, crema al cioccolato grazie.

Informazioni su massimobettini

Ho aperto un blog per dimostrarmi che un blog non serve a niente, quindi cercherò di gestirlo nel peggior modo possibile, evitando accuratamente tutte le buone regole per un blog di successo. Conto di riuscirci. Il mio motto è, posto ma non mi sposto. Vedi tutti gli articoli di massimobettini

8 responses to “l’importante è che la vita ci trovi morti

  • poetella

    al latte o fondente?
    precisare, prego…

  • gaby

    volendo metterci tutta l’attenzione del caso , rimando a domani, n pardon stamattina un pò più tardi di così. diciamo verso le undici.comunque apprezzo per lo stile antibatterico insolito e innovatore… a domani o come dicevo

  • gaby

    non ho dormito dal patema di non esser puntuale così in anticipo e in un punto ad angolo che ogni due per tre mi domanda se annullare anche il dubbio che effettivamente il battitore del presente spazio gradisca interventi o reazioni classiche. Difficile da quel che ho capito. tanto per cominciare la tastiera non segue o raddoppia le lettere a suo piacimento per cui non garantisco che parole random, e nemmeno se le consegna, anche se non è vero quel che si dice con occhi scintillanti che ogni volta riesplode lo sguardo profondo eppure leggero, anzi frivolo e puntuto fino all’eleganza (del riccio) dal nome Bettini. Sì, gli appioppo l’eleganza del riccio. Attenti tutti che ci si punge sullo sfumato muschiato solo lì il fondo sembra caldo; a sembra però, nelle diverse preferenze, si producano forme luuminose e interessanti o zona franca franchissima. Non guardarmi strano, e non rispondere se t’accorgi in qualche sparuto squarcio del malumore che tutto questo è servizio per amicizie, una specie di risvolto positivo che potrebbe perfino portare al sorriso interiore più bello, terrestre, come un dolce che non manchi di sale zucchero e quel piccante dell’anice stellata che agisce più rapidamente al gusto e al massimo nel senso degli effetti fino all’asma grave

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